02.05.2012 Che cosa si prova ad avere una casa propria? Lo abbiamo chiesto a Eliseo, Ospite degli appartamenti protetti della nostra Associazione dal settembre 2007, che ha da poco ottenuto un alloggio di edilizia popolare.
Eliseo, ci racconti com’è andata?
Erano tanti anni ormai che presentavo domanda all’ALER per ottenere un alloggio, ma sempre inutilmente. Poi grazie ai gruppi organizzati da Cena dell’Amicizia tra gli Ospiti degli appartamenti protetti una volta al mese e all’appoggio degli operatori di Cena, sono venuto a conoscenza di una serie di informazioni inerenti all’iter burocratico della richiesta dell’alloggio che mi hanno consentito di portare avanti la nuova domanda.
E finalmente all’inizio di quest’anno mi hanno assegnato la casa! Inizialmente però si trattava di una casa lontana da quella dove abito ora ma, dopo un’ulteriore richiesta, l’ALER ha tenuto conto delle mie difficoltà e mi ha assegnato un alloggio nella stessa zona dove vivo da ormai 5 anni.
Che cos’hai provato quando hai ricevuto la notizia?
La notizia è stata concomitante alla scoperta che il mio cane aveva un tumore, cosa che mi ha reso molto triste. Una miscela di sentimenti contrastanti: però quando sono andato a firmare il contratto ero molto emozionato, avevo quasi la tachicardia. È il coronamento di un sogno: la stabilità abitativa per me è la cosa più importante dopo il lavoro. Nonostante nessuno di Cena mi abbia mai fatto pressione perché lasciassi gli appartamenti protetti, sentivo forte in me il bisogno e desiderio di avere una fissa dimora, probabilmente a causa dell’instabilità che ha percorso la mia storia personale.
Com’è la tua nuova casa?
La casa è molto carina e confortevole, è al pianterreno e ha un giardino privato perfetto per il mio cane. È molto silenziosa perché non da sulla strada, e sono sicuro che una volta arredata anche se piccola diventerà molto piacevole. Inoltre l’operatrice di Cena e un volontario mi stanno aiutando a trovare la soluzione migliore per arredarla. Avendo poche risorse da investire sull’arredamento mi stanno aiutando anche a fare piano finanziario per affrontare le spese necessarie per il mio trasferimento.
Sei contento?
Io di solito sono sempre un po’ pessimista e poco fiducioso nel prossimo, però ora sono contento del risultato e ringrazio gli operatori e i volontari di Cena che mi hanno aiutato a raggiungere un traguardo che pensavo inarrivabile. La mia esperienza di vita mi aveva infatti portato a pensare che gli altri non fossero capaci di capirmi e quindi di aiutarmi. Per questo ho imparato ad adattarmi alla situazioni, e a gestirle sempre e solo in autonomia. Ma questa volta mi sono dovuto ricredere perché ci sono persone che riescono a fare qualcosa di concreto. E grazie all’associazione Cena ho riacquistato fiducia nelle capacità degli altri di aiutarmi.
Un doppio risultato per Eliseo: non solo ha finalmente trovato la stabilità abitativa a cui tanto aspirava, ma ha anche imparato a fidarsi un po’ di più degli altri. L’operatrice di Cena che ha affiancato Eliseo in tutto questo percorso ce lo conferma: “una volta superata la diffidenza iniziale, Eliseo ha poi saputo affidarsi e farsi guidare in modo assolutamente positivo e propositivo”.
Tutti noi di Cena facciamo un grosso in bocca al lupo a Eliseo per il suo trasferimento e lo ringraziamo per la sua testimonianza.
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