Riflessioni della nostra Educatrice Eleonora

Lavorare con gli ospiti ai tempi del Covid19

Nella grossa crisi del Covid 19 che stiamo pesantemente vivendo tutti da fine febbraio mi ha colpito che la quasi totalità delle attenzioni sia stata rivolta alla dimensione sanitaria, economica e finanziaria. Purtroppo c’è stata scarsa attenzione da parte del grande pubblico per la dimensione di chi lavora con le persone senza dimora o a grave rischio di emarginazione, con conseguente difficoltà a mantenere e garantire i Servizi a loro dedicati. Servizi che garantiscono non solo il soddisfacimento dei bisogni primari ma anche sostengono e promuovono, e oggi ancora di più, la dimensione psicologica e quella relazionale, basi per il reinserimento sociolavorativo all’interno del contesto cittadino.

La scorsa settimana la fio.PSD ha svolto un’indagine con i propri soci in tutta Italia. I risultati parlano di aumento dei costi, della chiusura dei servizi di igiene, della chiusura di molti Centri, tra cui quasi tutti i Diurni, oltre che della drastica diminuzione dei volontari e operatori. Tra coloro che vivono in grande difficoltà, e chi lavora con loro, crescono ansie e paure per l’oggi e per il futuro.

La nostra riorganizzazione

Anche da noi in questo periodo così delicato è stato necessario, e doveroso, riorganizzare completamente i Servizi in tempi strettissimi, cercando di contenere al massimo le frustrazioni e le preoccupazioni degli operatori e degli Ospiti e cercando di garantire, e mantenere, gli standard abituali, soprattutto quelli di sicurezza. Abbiamo, così, chiuso parzialmente i Laboratori del Centro Diurno e aperto per 24 ore il Centro Maschile: abbiamo però accelerato la dimissione di due Ospiti che avevano avuto in assegnazione un alloggio e sospeso la presenza fisica (ma non telefonica) delle persone ospitate al Centro Diurno ma che hanno un alloggio dove poter stare e abbiamo chiaramente sospeso le nuove accoglienze. Abbiamo portato avanti, con un ex Ospite del Centro Diurno che “vive in strada”, un Servizio di Accoglienza a bassa soglia per garantirgli tutti i giorni i pasti caldi da portar via e la possibilità di ricaricare il telefono.

Il vero problema è stato la riduzione drastica della presenza fisica dei volontari (a parte Angelo Fanzago che, oltre ad essere occupato con la protezione civile, ci aiuta nell’approvvigionamento del cibo) e la riorganizzazione dell’orario degli operatori in modo da garantire una turnazione che potesse tenere sempre aperto e sorvegliato il Centro con i suoi Ospiti anche nei weekend, portare avanti la gestione del Centro con i Servizi Sociali e rispondere al telefono e alle domande che quotidianamente vengono fatte al nostro Servizio dai cittadini “in difficoltà” a cui noi cerchiamo di rispondere o fornire informazioni su dove e a chi rivolgersi. L’organizzazione della giornata è stata basata su un grande lavoro di mediazione per spiegare la situazione agli Ospiti. Sono state redatte indicazioni scritte e norme igieniche da seguire nel dettaglio sia per gli Ospiti che per gli operatori e abbiamo lavorato molto sul gruppo in modo che si possa autogestire abbassando la conflittualità. Abbiamo garantito e ampliato l’attenzione e il sostegno psicologico ed emotivo rispetto all’insorgere di stati ansiosi, soprattutto in quei soggetti che presentano problematiche psichiatriche.

Gli Ospiti

Gli Ospiti, in generale, hanno risposto come possono e in base al loro grado di “comprensione psicologica e culturale”, con spirito di adattamento e collaborazione, mostrando, dopo una fase iniziale di smarrimento e desiderio di “uscire”, una grande comprensione della situazione e del rispetto delle regole interne e ministeriali. Sono state fornite non nell’immediato mascherine e detergenti di cui siamo tutti dotati ogni giorno e, per fortuna, nessuno dei nostri Ospiti “lamenta” sintomi da Covid 19: ad oggi stiamo tutti bene!

Sono state avviate, infine, modalità di video-chiamate tra gli Ospiti e i volontari per “sentirsi ancora vicino nella lontananza”. Telefonate che ci fanno sentire “tutti uguali” e “che annullano le differenze tra me e te”, “tra chi ha bisogno e chi aiuta” e fanno emergere solo la “condivisione più emotivamente umana”.

La giornata con gli Ospiti è cadenzata dal mio arrivo: dopo la sveglia e la colazione, inizia per tutti il turno di pulizia e sanificazione degli ambienti, oltre che il rispetto dei turni consueti (cucina, lavaggio piatti etc) come da prima della crisi. Come accennavo la maggior parte dei Laboratori sono stati chiusi (per mancanza di volontari e impossibilità a rispettare le norme prescritte, per esempio la distanza) ma alcuni, nel rispetto delle norme, sono stati riconvertiti anche per far nascere il desiderio e l’aspettativa di una produzione attuale e futura: abbiamo iniziato la produzione di “mascherine” per andare a fare la spesa fatte da Keita e abbiamo iniziato una produzione di “mandala girandola” di Roberto, colorati da appendere sui balconi con la scritta “andrà tutto bene”. Piccole idee per “occupare la testa” nella quotidianità ma anche per sottolineare la “positività di pensiero” nei futuri mercatini… e magari, perché no, per venderle ad amici e conoscenti in modo da poter dare “qualcosa” a chi non ha neanche il reddito di cittadinanza e, attualmente, nemmeno la paghetta settimanale a cui era abituato grazie alla frequenza al Diurno e alle vendite dei nostri oggetti artigianali. Il pomeriggio cerchiamo il più possibile di lavorare sulla “distrazione e il gioco” attraverso il burraco, il ping pong, il monopoli etc. Il tutto viene allietato da dolci fatti in casa, perché “non sia mai che alla Cena non si mangi e non si mangi bene”: Rosario e Gianluca, infatti, “sfornano ricette” tutti i giorni Noi operatori cerchiamo tutti i giorni di “tenere alto l’umore” e di continuare a “sorridere”, nonostante la crisi, attraverso la nostra presenza. I disagi chiaramente sono molti, a cominciare dal far rispettare le regole di sicurezza, dal raccontare, sostenere ed educare su cosa sta realmente accadendo a prescindere dalle fake news a cui i nostri Ospiti sono esposti ogni giorno, al continuare i colloqui e il sostegno educativo più di prima, al cercare di tenere un umore positivo e resiliente anche se tu in prima persona a volte non ce l’hai, a “condividere” con loro anche le personali paure e speranze… A tutto ciò si aggiunge la preoccupazione di come organizzare e sostenere la Comunità e i singoli Ospiti (con le loro personali esigenze) nei prossimi giorni.

Andrà tutto bene

Devo ringraziare, invece, l’equipe che si “auto-sostiene” moralmente e psicologicamente tutti i giorni attraverso i cambi turno, le telefonate, WhatsApp e la chat. Ogni venerdì una video-chiamata tra operatori e rappresentanti del Consiglio Direttivo monitora l’andamento della settimana ed eventuali difficoltà o problematiche da risolvere e progetta la settimana successiva. A piccoli passi quotidiani, andrà tutto bene, per noi e per i nostri Ospiti!

Eleonora Moglio Coordinatrice del Centro Diurno

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