L’essenza del Romanticismo

Concerto per piano – 4 giugno ore 21.00 – in streaming

Quest’anno il Concerto di Primavera di Cena dell’Amicizia sarà in una modalità per noi nuova ma non per questo meno bella; sarà in streaming!

Il Covid-19 infatti ci ha impedito di invitarvi in una sala da concerto ma non ci ha fermato mai, nè nelle nostre attività di aiuto nè nel nostro desiderio di avervi vicino.

Il Maestro Pier Francesco Forlenza ha scelto per tutti gli amici di Cena dell’Amicizia un programma molto romantico e di seguito troverete anche una sua introduzione al programma.

La visione è libera e una donazione gradita. 🙂

Dove e quando

Vi aspettiamo giovedì 4 giugno alle ore 21.00 sul nostro sito www.cenadellamicizia.it per la visione e l’ascolto del nostro Concerto di Primavera edizione 2020

Programma

L. Van Beethoven            Grande Sonata Patetica in do minore op. 13 -Grave – Allegro di molto e con brio -Adagio cantabile -Rondo. Allegro

A. Scriabin                          Studio op. 8 n. 12 Patetico 

M. Ravel                              Pavane

P. F. Forlenza                     Satie’s faction

F. Chopin                            Ballata n. 4 in fa minore op. 52

Il Maestro Forlenza ci presenta il programma

Il Romanticismo, se lo si intende come attitudine dello spirito, più che come categoria applicabile ad un periodo storico limitato, è il nucleo luminoso di un gran numero di composizioni che precedono e seguono i tre o quattro decenni centrali nell’attività della generazione romantica. 

A questo proposito è interessante il caso di Beethoven che la musicologia attuale considera un esponente del Classicismo: contemporaneo di Heine, Hölderlin, Schlegel, Hoffmann, cioè di tutti i poeti della generazione romantica, era infatti visto dagli intellettuali e dal pubblico dell’epoca come il compositore romantico per eccellenza.  

Questo programma si apre con una composizione beethoveniana che é una pietra miliare nella storia del pianoforte: la Patetica costantemente attraversata da una tensione tragica, una di quelle composizioni di cui almeno qualche frammento è arrivato a far parte della memoria collettiva, diventando patrimonio di tutti.

a fare da raccordo fra la parte antica e quella moderna del programma, uno Studio di Scriabin tanto conciso quanto infuocato, tragico, quasi il grido appassionato di un eroe nobile ma, forse, solitario e soccombente.

Nella Pavane pour une Infante défunte, composizione dal gusto arcaizzante, Ravel evoca l’immagine di una Infanta rinascimentale, forse ispirato dalla fiaba di Oscar Wilde The birthday of the Infanta. Arcaismo ed esotismo – la fascinazione per una Spagna immaginaria che accomunò tutti gli autori francesi fra Otto e Novecento – si fondono qui in una musica di una dolcezza struggente.

Satie’s faction, gioco di parole con cui rendo omaggio all’autore delle celebri Gymnopédies, è una composizione nello stile di un jazz waltz. E infine chiude il programma la celeberrima Quarta Ballata di Chopin, uno degli ultimi capolavori del compositore polacco, quasi un testamento spirituale e nello stesso tempo uno dei vertici di tutta la musica romantica.

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