Guida all’ascolto del concerto del 10 aprile
Domenica 10 aprile – domenica delle Palme- alle ore 21.00 ci sarà il nostro Concerto Pasquale presso la parrocchia del SS. Redentore in via Palestrina 5 a Milano.
Canterà per noi il Coro Bach di Milano che ci propone di Gabriel Fauré (1845-1924) il Requiem op.48 per Soli, Coro e Pianoforte e la Cantique de Jean Racine op.11, per coro e pianoforte.
L’ingresso al concerto pasquale per Cena dell’Amicizia è libero ma consigliamo una donazione di 15 euro. E’ anche possibile prenotare presso Claudia scrivendo a comunicazione@cenadellamicizia.it o chiamandola al 351 846 7476; non ci saranno posti assegnati ma uno spazio riservato a chi ha prenotato.
Una premessa all’ascolto di questa musica ineffabile ce la offre lo stesso autore quando afferma: Il mio Requiem […] si è detto che non esprime la paura della morte, qualcuno l’ha chiamato una ninna nanna della morte. Ma questo è come io sento la morte: come una felice liberazione un’aspirazione di felicità al di là, piuttosto che una transizione dolorosa.
Gabriel Fauré scrisse il Requiem tra il 1886 e il 1887, in memoria del padre, morto a Tolosa nel 1885. Il lavoro fu eseguito per la prima volta alla Madeleine, nel 1888, dopo la morte anche della madre di Fauré e rimase l’unica opera di vaste dimensioni e con l’intervento dell’orchestra scritta dal compositore francese per la chiesa. Il Requiem fu nuovamente eseguito alla Madeleine nel 1924, per i funerali dell’autore.
Nel Requiem di Fauré è assente ogni violenza e ogni contrasto; in esso prevale un sentimento di rassegnazione e di abbandono, a volte si potrebbe addirittura dire un desiderio di assenza e di silenzio: coirne ha scritto un critico inglese, «Fauré ha centrato il suo Requiem sull’idea dell’eterno riposo. Il suo lavoro comincia e finisce con la parola requiem, che è d’altronde messa nel massimo rilievo ogni volta che ricorre nel testo. Sembra che Fauré abbia scelto i brani della liturgia da musicare con il proposito di sottolineare quest’idea, visto che non solo cinque dei sette numeri contengono la parola requiem, ma che in uno di essi (il Pie Jesu che sta al posto del Benedictus) la parola sempiternam è ad essa aggiunta senza l’appoggio della liturgia».
Non esiste poi una distanza vera fra tra sua produzione più nota, quella profana e strumentale, e quella religiosa. Prevalgono in entrambi i casi tenerezza e serenità, una malinconia composta, intimamente romantica, il ripudio di facili effetti per una chiarezza espressiva sorretta da un’armonia lieve, personale, come sottile, spesso evanescente.
Il Cantique de Jean Racine op 11 è invece un brano vocale composto nel 1864 all’età di 19 anni.
Il testo francese, Verbe égal au Très-Haut, fu scritto da Jean Racine e pubblicato nel 1688 in Hymnes traduites du Bréviaire romain. Si tratta della traduzione dell’inno pseudo-ambrosiano per i mattutini del martedì, Consors paterni luminis. Fauré tuttavia battezzò la sua composizione con il nome di Racine e non come l’originale latino, probabilmente perché preferiva “l’eleganza e la floridità” del testo francese.
Un inno all’onnipotente per esortare i fedeli a risvegliarsi nella notte per pregare uniti e scacciare il sonno dell’anima che fa dimenticare le sue leggi e implorare con il canto la benevolenza di Cristo
È musica religiosa unica nel suo genere: Fauré intende la religione come sorgente d’amore e mai di timore o paura e ci propone un canto solenne, dolce, pacato, talora profondo e triste ma mai troppo drammatico. Una musica che, come il Requiem, ispira soprattutto fede, tenerezza e meditazione che ha destato l’ammirazione di celebri letterati contemporanei di Fauré come Prust e Verlaine.
Per conoscere i partecipanti clicca qui.
Requiem op 48
I. INTROITO E KYRIE
Coro
Requiem aeternam dona eis, Domine
et lux perpetua luceat eis.
Te decet hymnus, Deus, in Sion
et tibi reddetur votum in Jerusalem.
Exaudi orationem meam,
ad te omnis caro veniet.
Kyrie eleison.
Christe eleison.
Il riposo eterno dona loro, Signore,
e la luce perpetua splenda su di loro.
A te spetta l’inno, o Dio, in Sion,
a te si scioglierà il voto a Gerusalemme.
Esaudisci la mia preghiera:
a te verrà ogni mortale.
Signore, pietà.
Cristo, pietà.
II. OFFERTORIO
Coro
O Domine, Jesu Christe, Rex gloriae,
libera animas defunctorum
de poenis inferni
et de profundo lacu,
de ore leonis,
ne absorbeat Tartarus,
ne cadant in obscurum.
Signore Gesù Cristo, re glorioso,
libera le anime dei defunti
dalle pene dell’inferno
e dalla fossa profonda,
liberale dalla bocca del leone,
perché non le divori il Tartaro
e non sprofondino nell’oscurità.
Baritono
Hostias et preces tibi, Domine,
laudis offerimus:
tu suscipe pro animabus illis,
quarum hodie memoriam facimus.
Fac eas, Domine, de morte transire ad vitam
quam olim Abrahae promisisti
et semini eius.
Amen
Ti offriamo, Signore,
sacrifici e preghiere di lode:
tu accoglili per le anime
di coloro di cui oggi facciamo memoria.
Falli passare, Signore, dalla morte quella vita
che un tempo hai promesso ad Abramo
e alla sua discendenza.
Amen.
Coro
O Domine, Jesu Christe, ecc.
Signore Gesù Cristo, re glorioso, ecc.
III. SANCTUS
Coro
Sanctus, sanctus, sanctus,
Dominus Deus Sabaoth.
Pleni sunt coeli et terra gloria tua.
Hosanna in excelsis.
Santo, santo, santo,
il Signore Dio dell’Universo.
I cieli e la terra sono pieni della tua gloria.
Osanna nell’alto dei cieli.
IV. PIE JESU
Soprano
Pie Jesu Domine,
dona eis requiem,
sempiternam requiem.
Gesù pietoso, Signore,
dona loro il riposo,
il riposo eterno.
V. AGNUS DEI
Coro
Agnus Dei, qui tollis peccata mundi,
dona eis requiem.
Agnus Dei, qui tollis peccata mundi,
dona eis requiem.
Agnus Dei, qui tollis peccata mundi,
dona eis requiem,
sempiternam requiem.
Lux aeterna luceat eis, Domine,
cum Sanctis tuis in aeternum, quia pius es.
Agnello di Dio, che prendi su di te i peccati del mondo, dona loro il riposo. Agnello di Dio, che prendi su di te i peccati del mondo, dona loro il riposo. Agnello di Dio, che prendi su di te i peccati del mondo, dona loro il riposo, il riposo eterno. La luce perpetua risplenda su di loro, Signore, con i tuoi santi in eterno, poiché sei misericordioso. |
VI. LIBERA ME
Baritono
Libera me, Domine, de morte aeterna,
in die illa tremenda.
quando coeli movendi sunt et terra,
dum veneris judicare
saeculum per ignem.
Liberami, Signore, dalla morte eterna,
in quel giorno terribile,
quando i cieli e la terra saranno sconvolti.
Quando verrai a giudicare
con il fuoco il mondo.
Coro
Tremens factus sum ego et timeo,
dum discussio venerit
atque ventura ira.
Dies illa, dies irae,
calamitatis et miseriae,
dies illa, dies magna et amara valde.
Requiem aeternam dona eis, Domine,
et lux perpetua luceat eis.
Sono diventato pavido, ho paura
perché verrà il giudizio
e il castigo futuro.
Il giorno del giudizio, quel giorno
di rovina e sventura,
il giorno più grande e più amaro.
Il riposo eterno dona loro, Signore,
e la luce perpetua splenda su di loro.
VII. IN PARADISUM
Coro
In Paradisum deducant angeli,
in tuo adventu suscipiant te martyres
et perducant te in civitatem sanctam Jerusalem.
Chorus angelorum te suscipiat
et cum Lazaro quondam paupere
aeternam habeas requiem.
In Paradiso ti conducano gli angeli,
al tuo arrivo ti accolgano i martiri
e ti portino nella città santa di Gerusalemme.
Ti accolga il coro degli angeli
e con Lazzaro, un tempo povero,
possa tu ottenere il riposo eterno.
Cantique de Jean Racine op 11
Verbe égal au Très-Haut, notre unique espérance,
Jour éternel de la terre et des cieux,
De la paisible nuit nous rompons le silence :
Divin Sauveur, jette sur nous les yeux.
Répands sur nous le feu de Ta grâce puissante ;
Que tout l’enfer fuie au son de Ta voix ;
Dissipe le sommeil d’une âme languissante
Qui la conduit à l’oubli de Tes lois!
Ô Christ ! sois favorable à ce peuple fidèle,
Pour Te bénir maintenant rassemblé ;
Reçois les chants qu’il offre à Ta gloire immortelle,
Et de Tes dons qu’il retourne comblé.
Verbo pari all’altissimo,
Nostra unica speranza,
Luce eterna della terra e dei cieli,
Della pacifica notte rompiamo il silenzio,
Divino Salvatore, degnati di guardarci!
Cospargici del fuoco della tua potente grazia,
Che tutto l’inferno fugga al suono della tua voce
Dissipa il sonno di un’anima languida,
Che la induce a dimenticare le tue leggi,
O Cristo, sii benevolo verso questo popolo fedele,
Ora riunito per benedirti,
Accogli i canti che offre alla tua immortale gloria,
E fa che ritorni colmo dei tuoi doni.