Cosa è esattamente la Cena del Martedì?
La Cena del Martedì è l’attività con cui abbiamo iniziato, è il nostro punto di partenza.
Nata ancora prima del 1968 come attività oratoriale voleva sia dare un aiuto concreto come offrire da mangiare sia conoscere meglio le persone che dormivano in piazza Da Vinci al fine di iniziare a intercettarne i bisogni. Da questa conoscenza sono nati i centri di accoglienza e il centro diurno proprio come risposte alle necessità che riscontravamo lavorando sul campo.
Oggi la Cena del Martedì ha un scopo forse un poco diverso, oggi è soprattutto una rete di protezione, un paracadute per le troppe persone che si trovano a viere da sole una esperienza di povertà o di senza dimora. Spesso questa funzione viene svolta dalla famiglia ma le persone che si rivolgono a noi non ce l’hanno.
Ti abbiamo già raccontato che festeggiamo i loro compleanni e le feste come il Natale (prima del covid proprio il 24 dicembre grazie all’altruismo di un ristorante che apriva solo per noi).
Ma Cena del Martedì è molto altro.
Nicoletta, ad esempio, ha probabilmente salvato la vita a Matteo andando a cercarlo a casa poiché non veniva da un po’ di tempo. Lo ha trovato riverso a terra e ha prontamente chiamato l’ambulanza. In generale capita frequentemente che qualcuno tra le persone seguite venga ricoverato e così i volontari si attivano per andare a trovarlo e portargli degli indumenti puliti oppure i volontari si offrono come accompagnatori alle visite specialistiche per aiutare nella comprensione del linguaggio medico. Questo è quanto ha fatto Claudia che ha accompagnato Marco all’ospedale per un’operazione da tanto attesa e lo ha aiutato a barcamenarsi nella burocrazia italiana e gli è stata vicino per alleviare la fatica e le paure.
Sergio invece sta cercando un televisore per Giacomo ma questo non è un caso unico e spesso i volontari aiutano a reperire i mobili necessari in caso di rottura o di assegnazione della casa popolare. Per l’abbigliamento invece ci sono le parrocchie che offrono il servizio di guardaroba ma magari manca un capo particolare come le scarpe invernali o un giaccone pesante e anche in questo caso parte un giro di messaggi WhatsApp tra i volontari per ricercarlo.
Poi c’è Tiziana che quando serve porta il portatile per aiutare con la compilazione dei documenti. Servizio molto apprezzato dalle persone che seguiamo sia perché non hanno un computer sia perché non sono nativi digitali e fanno molta fatica ad accedere al mondo on line.
Francesca invece si dedica alle proposte culturali e accompagna una volta al mese il suo piccolo gruppo di appassionati alle mostre d’arte nei principali musei della città. il piccolo gruppo conta circa 5 affezionati e 3 o 4 curiosi a rotazione. La visita alla mostra viene poi spesso condita con una colazione o un pranzo in amicizia!
Naturalmente non mancano i consigli o le piccole consulenze legate alle professioni dei volontari.
Pochi esempi per darti l’idea di quante necessità, piccole e grandi, emergano ogni martedì e solo qualche nome dei tanti volontari che si impegnano a essere disponibili oltre il martedì sera perché i volontari sanno di essere la cosa più vicina alla famiglia che queste persone hanno.