Keita, sempre più vicino all’autonomia

Keita è il nostro sarto esperto, creatore di borse e vestiti per il nostro shop on line e i nostri banchetti e, se tutto procede come dovrebbe, finalmente rischiamo di perderlo!

Come mai abbiamo scritto “finalmente”? Perché il motivo per il quale smetterà di creare per noi oggetti solidali è che sarà troppo impegnato con i lavori che ha trovato e questa autonomia è uno degli obiettivi del nostro lavoro.

Ma torniamo indietro nel tempo…Keita è arrivato in Italia dal Mali su un barcone e quindi quando è arrivato non aveva nulla, neppure i documenti.

Il primo lavoro di Cena è stato in questa direzione; fargli avere il titolo di rifugiato politico, la carta di identità per poi accedere al sistema sanitario e di assistenza (assistente sociale, sussidi, ecc), insomma far si che per lo stato italiano esistesse. Durante questi anni di lavoro le spese di vitto, alloggio ed educatore per Keita  sono stati interamente a carico di Cena e sostenuti grazie alle donazioni liberali che riceviamo.

Ora che la burocrazia è stata sistemata Keita ha potuto iniziare un tirocinio come sarto presso il negozio Kechic, sartoria e marchio di abbigliamento italo africano che ha un progetto sociale in linea con i nostri e che ha accolto Keita come una famiglia. Inoltre Keita, grazie al passaparola di un volontario, ha trovato anche un lavoro di pulizie in un ristorante.

Keita è all’inizio di queste attività lavorative ma i datori di lavoro sono molto contenti di lui e noi incrociamo le dita affinché tutto prosegua e Keita possa così raggiungere una sufficiente autonomia economica e non avere più bisogno di noi.

Ma Keita, quali sono i tuoi sogni per il futuro? Mi piacerebbe avere una casa mia magari da condividere con una compagna. Al centro Clemente Papi si sta bene ma c’è il problema degli orari di chiusura serali che, ad esempio, non mi permettono di lavorare alla sera.

Milano ti piace? Si la conosco abbastanza bene, giro molto a piedi e mi piacciono soprattutto i palazzi moderni e la comodità e puntualità dei mezzi di trasporto. Poi ci sono state le gite del centro Diurno e le Vacanze dell’Amicizia che mi hanno permesso di conoscere altri luoghi.

Ci sono tanti maliani a Milano? Si, spesso ho l’occasione di incontrare persone che vengono dal mio paese e fare due chiacchiere. Abbiamo dei luoghi di ritrovo dove vado quando sono libero. Però io ho ancora tanti amici e parenti rimasti in Mali e mi piacerebbe un giorno poter andare a trovarli.

La maggiore difficoltà? Non capisco molto le regole italiane ma per fortuna l’educatrice mi aiuta spiegandomi come funzionano la app della banca, i permessi per andare dal medico, la busta paga o perché per far partire il tirocinio abbiamo dovuto impiegare sei mesi (questo in realtà faccio ancora fatica a capirlo)

Ora hai due lavori fuori dal Centro Diurno …Si, sono venuto in Italia proprio per lavorare e sono quindi molto felice di poterlo fare. Vorrei festeggiare il raggiungimento di questo traguardo organizzando una festa qui al Centro Clemente Papi e magari dopo l’estate avrò risparmiato i soldi necessari per farlo.

Novità da Kechic

Tra poco in libreria BEISLER il romanzo illustrato sulla vita di Cheikh Diattara fondatore, insieme a Valeria, di Kechic, sartoria e marchio di abbigliamento italo africano dove lavora Keita.

21 ottobre, tutti in libreria per prenotare la propria copia!

Emanuela Nava  “e ora vi racconto Cheikh -Maestro di felicità” illustrazioni di Anna Sutor.

Prezzo: 14,90 euro circa

ISBN: 978-88-7459-105-3

Collana: TRASVERSALE BEISLER

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