Via dalla strada – Effatà
Cari amici di Cena dell’Amicizia, sono Luca Di Donato, presidente di Effatà – apriti!, una associazione molto simile alla vostra.
Anche noi abbiamo una Accoglienza notturna, dove i nostri amici sono ospitati per il loro primo passaggio dalla strada alla vita in comune, e alcuni appartamenti dove, una volta concluso il “primo step” dell’Accoglienza Notturna, vanno ad abitare in una maggiore autonomia (sempre ovviamente se sono in grado di gestire una casa da soli, e soprattutto i rapporti con gli altri…). Nella AN, infatti, normalmente è presente un volontario tutte le notti (diverso tutte le notti con turnazione mensile), mentre negli appartamenti gli ospiti si gestiscono in autonomia.
Ecco, il volontario … La pandemia ci ha impedito di poter avere la presenza ogni notte del volontario (necessaria perché normalmente le persone che avviciniamo sono molto lontane dal sapersi gestire da sole, sia a livello di pulizia che a livello di gestione dei rapporti con gli altri), per cui in questo momento gli ospiti dell’AN vivono autonomamente come quelli degli appartamenti. Oltretutto, la nostra AN di solito è aperta, appunto, solo dalle 19.30 alle 9.00, poi gli ospiti escono, mentre ora, esattamente dal primo lockdown, l’AN è aperta tutto il giorno e gli ospiti possono rimanervi, anzi durante i diversi lockdown hanno dovuto, per forza di cose, rimanere. Ma il senso della nostra AN è quello di fornire un accompagnamento educativo ai nostri ospiti prima di poter valutare se sanno gestirsi in autonomia, per cui ci siamo posti il problema di come poter continuare a essere presenti in questa difficile situazione
La nostra associazione è basata interamente sul volontariato, e abbiamo solo una operatrice assunta che si occupa della segreteria al mattino. Chiaramente ora, che dobbiamo tenere aperta l’AN tutto il giorno, abbiamo la necessità di nuovo personale. Noi volontari siamo continuamente presenti ai nostri ospiti, pur non potendo più cenare e dormire con loro, ma abbiamo avvertito l’esigenza di cercare una persona fissa, un educatore, che tenesse le fila non solo della convivenza in AN, ma anche e soprattutto dei progetti di reinserimento dei nostri ospiti, che rischiavano in questa difficile situazione di rimanere frammentari e inconcludenti.
Per questo con il vostro aiuto e con quello di Ronda della Carità e della Solidarietà abbiamo partecipato al progetto delle Regione accennato sopra e abbiamo ottenuto il finanziamento necessario per pagare l’assunzione di un educatore professionale per un anno (e speriamo anche nel futuro…). Speriamo che questa sia una bella ripartenza per la nostra associazione e per i nostri ospiti, anche perché abbiamo tante altre attività che adesso, in questa difficile situazione, sono in sospeso. Effatà ha anche un Centro diurno dove i nostri ospiti possono rimanere durante il giorno (ahimè, non è nello stesso edificio della AN, e i nostri ospiti devono prendere i mezzi per andarci…) e fare attività artistiche e ricreative; ora è chiuso non solo per le limitazioni dovute alla pandemia, ma anche per carenza di volontari, ma con l’educatore assunto tutto può cambiare. Abbiamo anche noi una Cena del martedì, ora sospesa, che abbiamo sostituito questa estate con le “merende della domenica” all’aperto, che riprenderanno appena potremo fare attività aggregative.
Ci sono ancora altre attività che accompagnano la vita quotidiana dei nostri ospiti, spesso ancora molto difficile, e che i nostri volontari seguono con pazienza e con impegno, ma sempre la presenza e l’attività dell’educatore potrà garantire maggiore efficacia ai nostri progetti. Vi ringraziamo quindi per questa bella “cordata” che ci avete permesso di fare, e che ci consente, da bravi alpinisti, di spingerci sempre un po’ più in là nelle cose da fare e nell’amicizia da coltivare con i nostri ospiti. Dateci anche voi notizie delle vostre attività, e ormai che la collaborazione è iniziata, andiamo avanti così!